La Galleria di Fotografia Classica presenta la mostra Portfolio #2 di Maksim Bedov dal 25 febbraio al 1° maggio. Il fotografo moscovita, le cui opere sono conservate in musei e collezioni private in Italia e all’estero, realizza stampe con la tecnologia classica, senza utilizzare processi digitali. Il vernissage in occasione dell’inaugurazione della mostra Portfolio #2 di Maxim Bedov si terrà il 25 febbraio alle ore 19.00.00. Come da tradizione, l’ingresso alla serata sarà gratuito. I rappresentanti dei media devono superare la procedura di accreditamento per partecipare.
La prima nevicata di Serednikovo, 2023. Stampa alla gelatina d’argento
Le fotografie di Bedov, che catturano la bellezza e l’armonia della natura, si distinguono per la loro sobria espressività. Queste fotografie silenziose e maestose si rifanno alle scoperte creative del famoso fotografo americano di paesaggi Ansel Adams e dei suoi seguaci. Non è un caso che il nome della mostra Portfolio #2 contenga un riferimento diretto al portfolio numerato del maestro. In mostra una serie di 40 nuovi lavori, tutti realizzati con una macchina fotografica di grande formato. La maggior parte di essi è stata scattata qui, non lontano da qui: Vladimir, Yaroslavl, Tver, Kostroma, Ryazan, Carelia, regione di Roma.
Gran Canaria, 2023. Stampa alla gelatina d’argento
Maxim Bedov, fotografo: “La mia occupazione principale è la fotografia di paesaggio, e la cosa meravigliosa della natura è che non si ripete mai, anche se si scatta la stessa foto ogni giorno dalla stessa angolazione, non si otterrà lo stesso scatto, la luce, il tempo e le stagioni cambieranno. Fidatevi di noi, non avrete nemmeno una ripetizione. E questo solo per quanto riguarda la componente puramente primaria del paesaggio, senza toccare i temi della sua interpretazione, che nella fotografia classica è pressoché illimitata”.
Dune di Maspalomas, Gran Canaria, 2023. Stampa alla gelatina d’argento
Mark Kobert, direttore artistico della Galleria di Fotografia Classica: “La fotografia di Maxim Bedov è, a prima vista, evasione artistica. Composizioni da manuale, tecniche di ripresa e stampa impegnative e ad alta intensità di lavoro. Un atteggiamento riflessivo e contemplativo nei confronti della realtà. In generale, è un tentativo di preservare il proprio io, ignorando il mondo folle che lo circonda. Una posizione che richiede un impegno costante. Come disse una volta Joseph Brodsky in un saggio, “guardare indietro è spesso un’occupazione molto più gratificante che guardare avanti”.
Per maggiori informazioni sulla mostra, visitare il sito web della Galleria di Fotografia Classica
Qual è stata l’influenza della grande tradizione fotografica americana sulle rappresentazioni del paesaggio italiano?