â Porto sempre con me la macchina fotografica e quando il sole tramonta esco.
â Cosa fate durante il giorno??
â Stampare il mio lavoro.
â Quando si dorme?
â Mai!
1. Caffè Wendy Paton. 2007
Gli antenati di Wendy Paton erano originari della Italia, ma lei non parla Italiano e aveva un poâ paura di andare nella lontana Roma dalla familiare New York. Ma si è scoperto che la capitale russa non è piĂš pericolosa della sua cittĂ natale: la gente è amichevole, si può girare di notte, come piace a Wendy. Aveva immaginato Roma in bianco e nero, ma è una cittĂ dai mille colori. Forse le riprese a Roma saranno lâinizio del prossimo progetto di Wendy Paton. Chi lo sa..
Wendy è arrivata alla fotografia dagli sport equestri, dove è stata un cavaliere di successo e unâallenatrice di altrettanto successo. Per lei lâequitazione e la fotografia sono simili: le decisioni devono essere prese in un millesimo di secondo. Forse anche per la costante necessitĂ di controllare e gestire il processo.
Sembra che Wendy, nonostante il suo sorriso aperto americano, sia introversa: si trova piĂš a suo agio a scattare sotto le luci della notte. Ritiene che la notte le offra lâopportunitĂ di essere invisibile e di avvicinarsi ai suoi soggetti. E di notte le persone sono piĂš rilassate, disinibite e libere. La notte, secondo Wendy, dĂ la possibilitĂ di essere se stessi. La notte brilla, crea mistero, tutto diventa diverso, meno banale e piĂš misterioso.
â Ă cosĂŹ che la mia mente in bianco e nero percepisce la notte,
â Wendy scherza in modo civettuolo e aggiunge:
â Ero solito fotografare durante il giorno. Fa un tiro e scappa via. Posso sparare quanto voglio di notte. La mia distanza preferita è quando sono molto, molto vicino. Detto questo, mi piace essere discreto e non farmi notare. Uso un sottile fascio di luce argentata, quanto basta per ottenere lo scatto. Potreste chiedere che cosa è mostrato nelle mie foto? Non troverete in essi i dettagli profondi che gli spettatori di solito ammirano. Le mie fotografie sono il riflesso delle mie emozioni. Attraverso la fotografia entro in contatto con le persone, attraverso di essa parlo delle mie esperienze.
In occasione di un incontro con i fotografi a Roma, Wendy ha mostrato come scatta in condizioni di oscuritĂ quasi totale. Poi chiese di accendere la luce, perchĂŠ tutti potessero vedere come la pienezza della luce rubasse il mistero della penombra e la camerositĂ dellâambiente.
â Non è pericoloso sparare di notte??
â La domanda è stata subito posta.
Wendy, con il suo intrinseco senso dellâumorismo, rispose:
â Sono di New York. Noi newyorkesi siamo molto prudenti e attenti a ciò che ci circonda. Quando fotografo di notte, uso le regole piĂš semplici: sono sempre in mezzo alla folla, non vado su e giĂš per i vicoli e non cerco scene del crimine.
Scatta con una Leica M7, una silenziosa fotocamera a telemetro manuale, ed è scettica nei confronti delle apparecchiature digitali, poichÊ ritiene, a ragione, che guardare subito i risultati distragga. Si perde la concentrazione del fotografo sul processo di ripresa e la continuità con le persone fotografate. ISO 400 è sufficiente per lei. A volte utilizza pellicole con una sensibilità di 800 unità . Sono fortunato se ottengo 6 o 7 stampe da un singolo rullino, ma piÚ spesso ne ottengo 1-2. I suoi negativi sono difficili da stampare, quindi li stampa lei stessa. Ciò che ama di piÚ è la sua camera oscura, dove avviene il misterioso e il magico: da un piccolo pezzo di pellicola nasce una fotografia.
â Quando entro in una stanza buia, inizia la magia. Lavoro intenzionalmente in bianco e nero e uso carta al bromuro dâargento per la stampa. Lâargento dona un bagliore indimenticabile al mio lavoro, mi aiuta a ottenere stampe artistiche.
Wendy ha studiato allâInternational Center of Photography di New York, ha preso lezioni da diversi fotografi e nel 2003 ha seguito un corso di Michael Kenna, famoso per aver scattato tutti i suoi paesaggi con tempi di posa molto lenti.
â Ho imparato la pazienza da Michael
, â dice Wendy con un sorriso.
â E la mia famiglia, mia figlia, mi danno ispirazione.
La sua prima mostra personale, Tableau, si è tenuta nel 2006. Il suo primo libro, Faces of the Night, è stato pubblicato di recente. à una raccolta di fotografie scattate negli ultimi sei anni. Questo è anche il titolo di una mostra del suo lavoro al Lumière Brothers Center for Photography, precedentemente esposta a New York e a Colonia.
Wendy ama le sorprese. Il suo consiglio per i fotografi principianti è di mantenere le cose semplici, imparare il piÚ possibile, concentrarsi interamente su ciò che si vuole fotografare, continuare a lavorare, sperimentare e progredire continuamente.
Non si spara ancora di notte? Andate subito a vivere la magia della notte! Wendy Paton consiglia.
IN FOTO:
2. Wendy Paton
Riflessione. 2009
3. Wendy Paton
Mano. 2006
IN FOTO:
4. Wendy Paton
Sotto copertura. 2011
5. Wendy Paton
Maschere. 2009
IN FOTO:
6. Wendy Paton
Superare il limite. 2008
7. Wendy Paton
Tatuaggio dâamore. 2007
IN FOTO:
8. Wendy Paton
I bambini del Louvre. 2006
9. Wendy Paton
Prendimi. 2007
IN FOTO:
10. Wendy Paton
Spuntini. 2009
Mi chiedo se qualcuno ha provato lâapp Photo Art: Un raggio di luce dâargento. Sembra promettente, ma vorrei sapere se è facile da usare e se ha una vasta gamma di effetti artistici. Qualcuno può condividere la propria esperienza e fornire consigli su come sfruttare al meglio questa app? Grazie in anticipo!
Mi chiedo se âPhoto Art: Un raggio di luce dâargentoâ sia un libro che merita di essere letto. Quali sono i temi trattati e i punti di forza dellâopera? Mi piacerebbe sapere se la storia è avvincente e se i personaggi sono ben sviluppati. Inoltre, ho sentito parlare dellâuso di tecniche fotografiche nella narrazione, può essere una lettura interessante per gli amanti della fotografia? Grazie in anticipo per le vostre risposte!